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mercoledì 27 luglio 2016

Lezione 44 - Pranayama Domanda e Risposta: Trovare il nervo spinale

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Da: Yogani
Data: Sabato 13 Dicembre 2003 ore 15:00


Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"



Nota: Per informazioni dettagliate sulla respirazione spinale, guardate AYP Spinal Breathing Pranayama book, e AYP Plus.  

D: Sto avendo qualche difficoltà a immaginare il nervo spinale. Ha l'aspetto di un nervo o di un tubo? Lei ha parlato di entrambi. Ha un colore, un sapore, una sensazione o qualsiasi altra caratteristica sensoriale? 

R: Senza sforzarci, immaginiamo il nervo spinale come un piccolo canale tubolare che va dal nostro perineo (il punto in basso che si trova tra l'ano e i genitali), fino al punto tra le sopracciglia. Durante l'inspirazione lo tracciamo fino al centro della colonna vertebrale al centro della testa e giriamo avanti al centro della fronte. Nell'espirazione, lo tracciamo indietro lungo lo stesso percorso al perineo di nuovo, e così via, più e più volte, per la durata del pranayama. Se ci rendiamo conto che non stiamo tracciando il nervo spinale su e giù durante la nostra sessione di pranayama, ritorniamo a esso con facilità. Noi non forziamo l'immagine mentale del nervo spinale. La favoriamo delicatamente. I dettagli verranno da soli. Qual è il nervo spinale? Che cosa è questa sushumna? E' qualcosa che continueremo a immaginare per sempre durante il pranayama e questo è tutto? Per fortuna, no. Immaginare il nervo spinale e tracciarlo su e giù durante il pranayama è solo l'inizio. In un primo momento, è come sondare il  terreno dove ci è stato detto che sotto c'è una ricca vena d'oro. Poi scaviamo e ben presto troviamo l'oro. Quindi l'immaginazione, il tracciare l'immagine mentale di esso, assume una qualità diversa. Troviamo che siamo in una vena d'oro e non dobbiamo più cercare. Sappiamo dove si trova. E splende dinanzi a noi. La nostra immaginazione è integrata dalla crescente realtà che scopriamo. Così, immaginare il nervo spinale è solo un inizio. Dobbiamo cominciare da qualche parte. Mentre tracciamo il percorso del nervo spinale più volte con il respiro, qualcosa comincia ad accadere. Qualcosa comincia a salire. Possono essere sentimenti. Possone essere colori. Possono essere suoni. Sperimenteremo qualcosa. Dobbiamo solo continuare a praticare, senza deviare molto nelle sensazioni che emergono. Tutti i sensi operano nei regni interiori e li stiamo aprendo gradualmente. Come percepiamo il nervo spinale dipende dalla nostra condizione unica, il nostro modello unico di purificazione che avviene durante il pranayama e la meditazione. Per quanto possa essere unico il nostro modello di purificazione, stiamo scoprendo la stessa cosa, la sushumna, il nervo spinale. In questo modo stiamo aprendo la nostra autostrada per l'infinito. Quello che stiamo facendo nella respirazione spinale è di trovare il nervo spinale e  contemporaneamente aprirlo. Lo troviamo aprendolo e poi continuiamo aprirlo. L'immaginazione non sarà sola per molto tempo. Presto aggiungeremo delle potenti funzionalità alla nostra pratica del pranayama, che saranno di aiuto nell'aprire più rapidamente il nervo spinale. La respirazione e la fantasia riceveranno un sacco di aiuto. Quando si è alla ricerca dell'oro, si consiglia di usare un po' di dinamite. C'è un sacco di dinamite disponibile. E presto vi sarà portata. Allora potrete scoprire rapidamente qualcosa di molto reale, mentre andrete su e giù nella respirazione spinale. Il nervo spinale diventerà tangibile al suo interno, palpabile. Ci sarà meno immaginazione relativamente ad esso. Sarete dentro di esso, sperimentando le vostre dimensioni interiori. Una radianza estatica vi riempirà e inizierà ad allungarvi dall'interno. Ad un certo punto, si arriva ad una realizzazione che è allo stesso tempo confortevole e spaventosa allo stesso tempo. Vi renderete conto che, mentre state cercando il nervo spinale, il nervo spinale sta cercando voi. Nel trovare il nervo spinale, il nervo spinale vi trova. Poi il fare si sposterà. Prima, tu eri quello che cercavi, scavavi e scavavi. L'avere trovato il nervo spinale cambia le cose. Ora è il nervo spinale risvegliato che effettua la ricerca, diffondendo in tutto il mondo interiore al vostro interno, e purificando ogni cellula dentro di voi. Si diventa testimoni di una grande e gloriosa dimostrazione di pulizia cosmica, e voi state cadendo in un abisso senza fine di estasi. Si tratta di un'esperienza gratificante che rende umili. Ora state assistendo in prima persona a ciò che è stato registrato nelle Scritture e negli scritti di verità di umanità per migliaia di anni. Questo è ciò che rappresenta trovare il nervo spinale. E' come essere trovati. Poi ci spostiamo in una modalità di resa, accogliendo il processo divino che accade dentro, perché non siamo più soli in questa ricerca. Non lo siamo mai stati. Non ci sediamo a fare nulla. Per noi c'è molto di più da fare; possiamo applicare molti altri mezzi per facilitare la trasformazione. Quindi andiamo avanti con le nostre pratiche quotidiane e aggiungeremo pratiche yoga più avanzate, non appena saremo in grado di digerirle. Non c'è da riposare sugli allori. Potremmo essere saturi di estasi, ma c'è di più e non ci fermeremo. 
Il guru è in te.

mercoledì 23 marzo 2016

Lezione 43 - Il Pranayama domanda e risposta – Il rapporto con la meditazione

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Da: Yogani
Data: Venerdi 12 Dicembre 2003 05:57

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"

D: Sto avendo delle meravigliose sensazioni di beatitudine nella mie prime sessioni di pranayama ed esse confluiscono nel mio periodo di meditazione. Mi sono trovato a ondeggiare nelle piacevoli sensazioni che provenivano dalla spina dorsale e mi facevano venire la pelle d'oca. Durante la meditazione la mia attenzione è tornata  alla respirazione spinale. Va bene? Qual è il rapporto tra il pranayama e la meditazione? Il pranayama è una sorta di meditazione? Come pratica spirituale, può il pranayama stare in piedi da solo senza la meditazione che abbiamo imparato?

R: Le tue prime esperienze sono belle, un meraviglioso assaggio delle cose a venire. Lascia che ti ispirino a proseguire il sentiero verso l'illuminazione. Con la pratica regolare del pranayama e della meditazione, le tue esperienze andranno molto più in profondità.
Non importa troppo se ci sono dei movimenti durante il pranayama o la meditazione. Questo vale sia per i movimenti piacevoli che quelli spiacevoli. Semplicemente basta tornare alla pratica che si sta eseguendo, sia che si tratti del pranayama o della meditazione. Se i movimenti persistono al punto in cui non riesci a tornare facilmente alla tua pratica, allora lascia che l’attenzione rimanga per un po’ con i movimenti, senza favorirli o resistere loro. Una volta che si sistemano un po ', dovresti essere in grado di tornare facilmente alla tua pratica.
I movimenti e le sensazioni piacevoli senza movimenti, possono essere  a doppio taglio, quando si presentano nel pranayama e nella meditazione. Tendiamo ad essere attratti da questi. È naturale. La parte difficile è non confondere l'ascesa del piacere con la pratica e focalizzarci eccessivamente sul piacere. Tieni a mente che queste esperienze sono in aumento a causa della corretta pratica del pranayama e della meditazione. Al fine di avanzare, dobbiamo continuare le nostre pratiche e non riporre eccessiva attenzione verso le esperienze estatiche che verranno. Questo non vuole dire che queste esperienze non siano benvenute. Certamente lo sono. Stiamo eseguendo pratiche yoga avanzate in modo da elevarci a una vita di estasi! Mentre continuiamo le nostre pratiche quotidiane, le esperienze estatiche traboccheranno e diventeranno una parte normale della nostra vita quotidiana. Questo è ciò che vogliamo. Quindi, se arrivano durante il pranayama e la meditazione, le accogliamo con gioia e torniamo alla nostra pratica. Questo è il modo in cui promuoviamo l'ascesa di esperienze estatiche nella vita. In seguito si esaminerà più in dettaglio il tema di mantenere l'integrità delle nostre pratiche mentre avvengono esperienze in estatiche. Con il tempo, l'estasi diventerà l'esperienza predominante durante le nostre pratiche e ciò presenterà una sfida unica sulla strada per l'illuminazione. Si tratta di una sfida più piacevole.
A volte capiterà che ci troveremo a fare pranayama durante la meditazione, o viceversa. Quando ciò accadrà, dobbiamo semplicemente tornare alla pratica che avevamo pianificato di fare in quel momento. Non dovremmo cercare di fare contemporaneamente entrambe le cose. Entrambe si basano sulla semplicità di attenzione, cioè semplicemente favorendo il mantra nella meditazione o favorendo la respirazione spinale nel pranayama. Se proviamo a favorire entrambe le procedure in una sola volta, dividiamo l'attenzione e ciò diminuisce entrambe le pratiche. Così, prima eseguiamo il pranayama e poi facciamo la meditazione. Questa è la formula per il massimo effetto.
La meditazione e il pranayama sono pratiche nettamente diverse, con finalità nettamente diverse. La meditazione infonde in noi il silenzio della pura beatitudine della coscienza. Il pranayama scioglie i nervi sottili e stimola il flusso di prana in modi particolari. Ciò offre la possibilità alla pura beatitudine della coscienza di fluire dinamicamente nel sistema nervoso. Questo è vissuto innanzi tutto come una crescente espansione di estasi e poi come l'ascesa di una universale e beata consapevolezza di sé. Il pranayama è sulla soglia della meditazione, ma non è meditazione. La meditazione è ai bordi del pranayama, ma non è pranayama. Si potrebbe dire che entrambi provengono da lati opposti verso il bordo del confine sottile che esiste ovunque in noi tra la pura beatitudine della coscienza e il prana. Eseguendo il pranayama e la meditazione in successione, stiamo sciogliendo il confine da entrambi i lati. Si tratta di un doppio beneficio. Questo è il grande vantaggio di eseguire entrambe le pratiche.
Il pranayama, nelle sue varie forme, ha un valore straordinario e ne faremo un ampio uso. È una delle chiavi principali per aprire il sistema nervoso umano all'esperienza divina. Ma il pranayama non è un sostituto per la meditazione. Solo attraverso la meditazione il sistema nervoso può essere permeato della pura beatitudine della coscienza. Il pranayama e le altre tecniche che discuteremo, saranno di grande aiuto nel preparare il terreno per la manifestazione della pura beatitudine della coscienza e saranno i mezzi per la sua espansione verso l'esterno, ma non sono la causa primaria del suo arrivo. La meditazione lo è. Per questo motivo, il pranayama non è raccomandato come una pratica a se stante senza la meditazione.
La meditazione può essere praticata da sola. È una pratica completa che porterà ad una fioritura completa della pura beatitudine della coscienza in una persona per un periodo prolungato di tempo. Questo è il motivo per cui abbiamo detto che la meditazione è sufficiente per coloro che non sono inclini a perseguire altre pratiche yoga avanzate per accelerare il cammino. La meditazione è la migliore singola pratica che si possa eseguire.
D'altra parte, praticare il pranayama da solo senza meditazione può lasciare il praticante vulnerabile in qualche modo. Immaginate di arare un campo, rigirando il terreno ricco più e più volte. È esposto, fertile e pronto affinchè il seme sia piantato.  Che cosa pianterai lì? Se mediti profondamente con un metodo efficace, seminerai il campo pieno con il seme della pura beatitudine della coscienza, germoglierà e crescerà forte, riempiendo il campo di gioia. Ma cosa succede se non mediti e non pianti qualcosa in particolare nel tuo campo fertile del pranayama? Cosa crescerà lì? Qualcosa crescerà. Ma cosa? Qualunque cosa capiti di essere in giro. Alcuni desideri, alcuni pensieri, delle emozioni, qualunque cosa si ritrovi a soffiare sul campo. A dire il vero, un sacco di erbacce possono crescere lì, perché non c'è un raccolto di pura beatitudine della coscienza a riempire quel campo. Questo è il motivo per cui il pranayama, praticato come una pratica a se stante per mesi e anni, può portare a meno invece che più. In alcune persone, questo tipo di pratica squilibrata può portare ad un aumento della rigidità, egoismo, ansia, rabbia o semplicemente sfortuna. Meditate ogni giorno dopo avere fatto il pranayama e si verificherà l'opposto di queste cose, in grande profusione:  flessibilità, compassione, pace, gioia, e un sacco di buona fortuna. Ecco come funziona.

Il guru è in te.
 
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domenica 3 gennaio 2016

Lezione 42 - Il Pranayama Domanda e risposta: E' naturale?


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Da: Yogani
Data: Giovedi 11 Dicembre 2003 ore 17,16


Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Ho difficoltà a fare mie tutte le parti coinvolte nella respirazione spinale e finora non sto ottenendo molto da essa. Sembra contraddittorio con quanto ripeti che queste pratiche dovrebbero essere naturali. E' certamente diversa dalla meditazione che trovo essere molto facile e piacevole. Non dovrebbe essere facile e gradevole anche il pranayama? 


R: Sì, il pranayama diventerà facile. E piacevole è un eufemismo. Estatico è una descrizione migliore di ciò che diventerà il pranayama. Tuttavia può richiedere un certo tempo mettere insieme tutto. Prendete il vostro tempo nel farlo. Dategli una giusta opportunità nella pratica regolare e non ve ne pentirete. C'è in arrivo un aiuto sotto forma di  nuovi elementi di pratica che renderanno il pranayama molto più piacevole da eseguire. Imparerete come accendere tutto dall'interno. Ma procediamo con ordine. Mettete in pratica le abitudini di base della pratica. Nel corso del tempo, diventerà sempre più facile e più piacevole. Per la maggioranza delle persone, la meditazione è facile e piacevole fin da subito. Con il pranayama potrebbe necessitare un pochino più di tempo. È naturale il pranayama? Non vi è dubbio che il pranayama, con tutte le sue parti supplementari sia una pratica complessa, e possa non essere percepita come naturale all'inizio. Tuttavia, come la meditazione, anche il pranayama tocca una  capacità naturale insita in noi. Nel caso della meditazione è la capacità naturale della mente di acquietarsi e sperimentare la pura beatitudine della coscienza. Basta impostare le condizioni adeguate nella meditazione e la mente si tranquillizza da sola. Nel caso del pranayama, utilizziamo la  capacità naturale del sistema nervoso di raffinarsi e diventare estaticamente luminosa dall'interno. E' richiesta più azione per impostare le condizioni iniziali. Ma una volta che abbiamo adottato le misure necessarie per il pranayama, la condizione di luminosità estatica sorgerà spontaneamente. Una volta che si mette in moto, procedera completamente in automatico. Ed è allora che saprete, senza ombra di dubbio, che il vostro corpo è stato progettato per sostenere l'estasi divina - una vera rivelazione. Proprio come raggiungiamo il nostro stato naturale di una coscienza silenziosa e interiore di beatitudine  attraverso la meditazione, allo stesso modo, tramite il pranayama, giungiamo al nostro stato naturale di radiosità estatica. Una volta stimolata questa radiosità estatica attraverso il pranayama, essa si approfondisce nella meditazione. Il pranayama coltiva il terreno del nostro sistema nervoso, al punto che la meditazione è in grado di produrre una fioritura dinamica della pura beatitudine della coscienza. Il pranayama permette al seme silenzioso che stiamo risvegliando con la  meditazione di crescere in radiasità estatica e ciò si riversa generosamente nella nostra vita quotidiana. Qui l'obiettivo è quello di strutturare le pratiche yoga avanzate affinchè siano il più semplice possibile, oltre che essere piacevoli e gradevoli. In caso contrario, non molti vorranno dedicare tempo ad esse. A volte è richiesta una paziente costanza, durante le fasi di formazione della pratica. Con il vostro costante impegno nella pratica quotidiana, le esperienze continueranno a progredire. Con il tempo, correrete per arrivare alla vostra postazione di meditazione, perché l'estasi che sopraggiungerà sarà così grande. Poi, prima di saperlo, l'estasi sarà ovunque. Il mondo intero si trasformerà davanti ai vostri occhi amorevoli. 
Il guru è in te.

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Lezione 41 : Il Pranayama - La respirazione spinale

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Da: Yogani
Data: Giovedi 11 Dicembre, 2003 ore 8:15



Ora inizieremo una pratica avanzata di pranayama che si chiama respirazione spinale. Si compone di diversi componenti e viene effettuato proprio prima delle nostre sessioni quotidiane di meditazione. La procedura di meditazione non cambierà in alcun modo. Prima eseguiamo il nostro pranayama. Poi la nostra meditazione. Sedetevi comodamente con un supporto per la schiena e chiudete gli occhi proprio come fate quando meditate. Ora, tenendo la bocca chiusa, inspirate ed espirate lentamente e profondamente attraverso il naso, ma non allo stremo. Siate rilassati e a vostro agio a questo proposito, respirando lentamente e profondamente senza provare disagio. Non c'è bisogno di essere eroici. Esercitate i vostri muscoli in modo che ogni respiro inizi nella pancia e vi riempia attraverso il petto, fino in cima alle clavicole e poi torna giù lentamente. Successivamente, ad ogni successiva inspirazione, permettete alla vostra attenzione di viaggiare verso l'alto all'interno di un filo piccolo o tubo, che visualizzate che inizi al perineo, proseguendo attraverso il centro della colonna vertebrale su attraverso la radice del vostro cervello fino al centro della testa. Al centro della testa il piccolo nervo fa un giro in avanti, fino al punto che si trova tra le sopracciglia. Con una inspirazione lenta e profonda, lasciate che la vostra attenzione viaggi gradualmente all'interno del nervo, dal perineo fino al punto tra le sopracciglia. Durante l'espirazione, ripercorrete questo percorso dal punto tra le sopracciglia per tutto il tragitto fino al perineo. Poi, tornate fino al punto tra le sopracciglia con la successiva inspirazione e ritornate al perineo con la successiva espirazione, e così via.Iniziate in questo modo la pratica di respirazione spinale per cinque minuti prima delle vostre meditazioni regolari. Non ci alziamo tra il pranayama e la meditazione. Basta rimanere seduti e iniziare la meditazione, quando il tempo del pranayama è scaduto. Senza sforzo, prendetevi un minuto prima di iniziare il mantra, proprio come inizialmente indicato. Una volta che vi sentite a vostro ​​agio nella routine di fare il pranayama e la  meditazione, uno dopo l'altro, aumentate il tempo del pranayama a dieci minuti. Farete dieci minuti di pranayama e venti minuti di meditazione due volte al giorno. Continuate in questo modo.In una settimana o giù di lì, oppure ogni volta che vi sentite stabili con i dieci minuti di pranayama prima della meditazione, aggiungete quanto segue: Nelle espirazioni, permettete che la vostra epiglottide si chiuda abbastanza in modo che ci sia una piccola restrizione dell'aria che esce dai polmoni . Questa pratica si chiama "ujjayi." L'epiglottide è la porta nella gola che chiude automaticamente la trachea, quando trattenete il  respiro o inghiottite. Chiudendola parzialmente quando espirate, udirete un sibilo in gola. Sentitevi a vostro agio in tal senso. Non sforzatevi. Quando aggiungete questa piccola restrizione in gola durante l'espirazione, mantenete il ritmo del respiro lungo e profondo al quale vi siete abituati, . Quando inspirate, consentite alla gola di rilassarsi e di aprirsi più del solito. Non limitare l'aria che entra. Piuttosto, lasciate comodamente spalancata la parte più profonda della gola. Non cambiate il ritmo lento e profondo del respiro che state eseguendo. Tenete la bocca chiusa durante il pranayama. Un'eccezione sarebbe se il naso fosse intasato e non si potesse respirare agevolmente attraverso di esso. In questo caso, usate la bocca.Mentre tutte queste azioni meccaniche possono sembrare complicate all'inizio, diventeranno presto una abitudine mentre le praticate. Una volta che le abitudini meccaniche sono operative, tutto quello che dovete fare durante il Pranayama, è di consentire agevolmente all'attenzione di viaggiare su e giù all'interno del nervo spinale, tramite la respirazione profonda, lenta e automatica. Quando durante la respirazione spinale vi rendete conto che la vostra attenzione è scivolata lontano da questo facile procedimento, tornate ad esso. Senza forzature e senza tensioni. Torniamo agevolmente alle istruzioni di attenzione prescritte per il  pranayama, proprio come torniamo agevolmente al mantra durante la meditazione.Questo pranayama calmerà il sistema nervoso e preparerà un terreno fertile per la meditazione profonda. Con questo inizio di respirazione spinale, stiamo anche ponendo le basi per le pratiche supplementari che permetteranno di migliorare notevolmente il flusso di prana nel corpo. Una volta che abbiamo stabilizzato le pratiche che abbiamo imparato finora, saremo pronti per iniziare a risvegliare delicatamente il grande magazzino di prana vicino alla base della nostra colonna vertebrale. 
Il guru è in te.

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venerdì 1 gennaio 2016

Lezione 39 - Pranayama - Coltivare il suolo del sistema nervoso

Nota: per le Lezioni Internet originali con aggiunte, vedere AYP Easy Lessons Books. Per gli Audiolibri , le lezioni internet ampliate, i libri AYP e altro, vedasi AYP Plus. 

Da: Yogani 
Data: Mercoledì 10 Dicembre 2003 12:21

Nuovi Visitatori: Si consiglia di leggere dall'inizio dell'archivio, come lezioni precedenti sono prerequisito per questo. La prima lezione è:
Perchè questa discussione?"

E' risaputo che quando un amico è agitato, veramente agitato, è bene dirgli di respirare, di fare per un po' inspirazioni ed espirazioni lente e profonde. Questo ha inevitabilmente un effetto calmante sul sistema nervoso, la mente e le emozioni. Come mai? Perché allenta i nervi. La tensione restringe i nostri nervi  e questo limita il flusso di coscienza attraverso di noi. Respirare lentamente e profondamente scioglie i nostri nervi, facilitando il flusso di coscienza attraverso di noi. Ciò ha l'effetto rilassante desiderato. Dire che la coscienza scorre attraverso di noi è un po' una semplificazione eccessiva. Mentre, in realtà, tutto è il flusso della coscienza, è più descrittivo  dire che la "forza vitale" scorre attraverso di noi. Cos'è la forza vitale? E' la prima manifestazione della coscienza nella materia. Si chiama "prana", che significa "prima unità." Nella teoria delle stringhe della fisica moderna, le stringhe di energia minuscole e subatomiche pensate per essere la costruzione di blocchi di ogni cosa nell'universo, potrebbero benissimo essere analoghe al prana. In ogni caso, sappiamo che il prana (la forza vitale) nel corpo umano ha effetti significativi e influenza il nostro sistema nervoso e la nostra esperienza. La meditazione è un modo di influenzare il prana con la mente che prende l'iniziativa. La mente umana deriva da un flusso di energia attraverso i nervi del cervello. Nella meditazione, sistematicamente permettiamo a quell'energia (prana) di tranquillizzarsi e ciò ci porta alla causa di fondo di quella energia. La sperimentiamo come pura beatitudine della coscienza. Nella meditazione, l'attenzione è portata facilmente oltre la mente e al di là del prana. Si tratta di una straordinaria abilità naturale che abbiamo. Oltre alla meditazione, ci sono altri modi di influenzare il prana per facilitare la purificazione del sistema nervoso, al fine di unire la nostra natura interna ed esterna. Come già detto, la gestione del respiro può avere un effetto notevole sulla nostra esperienza. Trattenendo il respiro in un certo modo, possiamo produrre certi effetti prevedibili. Questa è la scienza del "pranayama", che significa, "moderazione del prana." Secondo quello che  facciamo esteriormente, si parla di controllo del respiro. Ma il pranayama è più del semplice  controllo fisico del respiro. Altre azioni  lo sostengono e portano ad approfondire e ampliare gli effetti del respiro. La mente è coinvolta e così lo è il corpo, in modo diverso dal controllo del respiro. Nel loro insieme, queste azioni liberano e coltivano il sistema nervoso in modo da migliorare notevolmente gli effetti della nostra pratica di base della meditazione. Pensate al sistema nervoso come al suolo e la pura beatitudine della coscienza come il seme. Stiamo risvegliando il seme silenzioso attraverso una regolare meditazione quotidiana. Ora coltiveremo il terreno del nostro sistema nervoso in modo che il seme della pura beatitudine della coscienza cresca dentro di noi dinamico e forte. In che modo il respiro influenza il flusso di prana nel corpo? Nel corpo esiste una relazione elettromagnetica tra il respiro, la mente, il flusso di prana e ogni aspetto del nostro funzionamento biologico. Tutti questi sono collegati. È per questo che quando meditiamo, il respiro è automaticamente sommesso e l'intero metabolismo rallenta. Durante il pranayama, abbiamo  rallentato
consapevolmente il respiro e mentalmente lo portiamo lungo un particolare percorso, in tal modo influenziamo il flusso di prana in quel percorso. Si tratta di una sorta di induzione. È come indurre una corrente elettrica in un filo con un magnete. Così, usando il respiro in coordinazione con la mente, siamo in grado di impegnarci in una purificazione selettiva di un canale particolare nel nostro sistema nervoso che svolge un ruolo di primo piano nella crescita dell'illuminazione. Questo canale è il piccolo nervo filiforme che scorre dentro la colonna vertebrale e attraverso il cervello. Si chiama "sushumna." Il pranayama e altre pratiche yoga avanzate si concentreranno nella puruficazione e nell'apertura  di questo nervo. Inizieremo con una tecnica di respirazione che dovrà essere effettuata prima di ogni sessione di meditazione. Quando ci saremo abituati, aggiungeremo nuovi elementi che, passo dopo passo, aumenteranno notevolmente la potenza della nostra pratica. 
Il guru è in te. 
Nota: Per istruzioni dettagliate sul pranayama, vedasi il libro AYP Spinal Breathing Pranayama book, e AYP Plus.