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domenica 26 maggio 2013

Lezione 13 – La meditazione – Risvegliare il seme del silenzio


Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 0:08


La tua mente ha l'abilità naturale di stare tranquilla. Quando si acquieta, sei in contatto con il tuo genio. Albert Einstein ha detto che le idee che lo hanno condotto alla teoria della relatività, gli sono venute durante momenti di quieta riflessione. Sonate e sinfonie risuonavano nelle estensioni silenziose della mente di Mozart. Tutto ciò che doveva fare, era di trascriverle. Sappiamo che Isaac Newton ha scoperto la legge del movimento e della gravità mentre si rilassava sotto un albero di mele. Nessuno sa se veramente gli sia caduta in testa una mela, ma non c’è dubbio che la sua mente abbia prodotto  tesori di conoscenza, in uno stato di quiete.  Potremmo citare ulteriori esempi, ma avete colto il significato. Una mente in silenzio ha una grande creatività. Ma ciò non è tutto. Una mente in silenzio è colma di pace, beatitudine e salute ed irradia queste qualità dalla persona intorno a se’. Le persone che sanno come coltivare una mente quieta, non sono solo in contatto con la loro creatività interiore, ma emanano anche una giovinezza ed un ottimismo che influenza le persone vicine. Hanno “buone vibrazioni”.

In precedenza abbiamo parlato di consapevolezza (consapevolezza – l’osservatore) ed il mondo oggettivo (l’osservato). La natura essenziale della nostra consapevolezza è un silenzio beato. E’ ciò che sta dietro la mente, quello che si sperimenta quando la mente di acquieta. E’ un deposito infinito delle qualità sopra indicate – il reame di ciò che conosciamo come Dio,  proprio sempre qui al nostro interno. Questa è la ragione per cui nei Salmi viene proclamato “Sta’ in silenzio, e riconosci che Io sono Dio”. Tutto ciò che dobbiamo fare per avere accesso al divino è di imparare a come  essere in silenzio. La meditazione è il processo che consente alla mente di acquietarsi sistematicamente per determinati periodi durante ogni giorno. Nel fare questo quotidianamente per settimane, mesi ed anni, la quiete e la consapevolezza diventano gradualmente più evidenti quando la mente è attiva, mentre non stiamo meditando, e la vita di tutti i giorni ne è arricchita. La relazione esistente tra la meditazione ed il mondo muta gradualmente tramite la meditazione. Questo è il processo dello Yoga, l’unione. E’ il primo passo. Una volta che il silenzio beato diventa parte dell’esperienza quotidiana, possono essere fatte altre cose per aumentarlo ed espanderlo. Ma prima dobbiamo stabilire una base nella consapevolezza, per così dire risvegliare il seme silenzioso interiore. Abbiamo detto che la vostra mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Tramite il metodo di meditazione profonda che praticheremo qui, valorizzeremo questa abilità naturale. Infatti tutte le pratiche che verranno insegnate (e ce ne sono parecchie), valorizzeranno le vostre qualità naturali. L’idea è di mostrarvi come utilizzare i doni che voi avete già. Noi aggiungeremo solo delle leve specifiche qua e là per attivare le vostre capacità naturali. Il resto dipenderà da voi. Se applicherete quanto leggerete, e lo farete nel tempo, un giorno saprete che siete un mezzo di beatitudine perpetua, in grado di sperimentare ben oltre le immaginazioni della mente.  Per davvero. La meditazione è il primo passo. I pensieri riempiono la mente dal momento in cui ci svegliamo al mattino, fino a quando  ci addormentiamo di sera,ed ulteriori pensieri vengono mentre sogniamo. Tuttavia, noi diciamo che la mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Come?

Per farlo useremo un pensiero. Non un pensiero qualsiasi. Un pensiero speciale che si chiama “mantra”.  Utilizzeremo un metodo specifico di pensare al mantra che consentirà alla mente di fare quello che può fare con facilità, se le viene data la possibilità: calmarsi. In realtà, qualsiasi pensiero può essere utilizzato per meditare, come è stato ampiamente dimostrato dai ricercatori negli ultimi trent’anni. Tuttavia, noi vorremmo utilizzare un pensiero specifico che ha dimostrato certe qualità vibratorie, un pensiero che produce un certo effetto nel nostro sistema nervoso. Si tratta di un pensiero che verrà implementato con il progredire della nostra pratica, ma ne riparleremo più avanti. Il mantra con il quale cominceremo qui è:


….I AM…(audio)


Durante la meditazione non ci focalizzeremo sul significato di I AM. Non c’è dubbio che abbia un significato sacro, in particolare nella tradizione Giudeo/Cristiana. E ha anche delle similitudini con dei suoni sacri di altre tradizioni. Ci interessa il suono, non il significato. Utilizzeremo il suono interiormente. Ricerchiamo la profonda qualità vibratoria del suono, quando viene utilizzata efficacemente nella profondità della mente e del sistema nervoso. Forse è proprio a causa di questi profondi effetti che avvengono negli esseri umani, la ragione per cui “I AM” è stato riverito per secoli. Ciò che faremo è di focalizzarci sul corretto uso del mantra durante la pratica di meditazione. In tal modo otterremo i migliori risultati. Ecco come lo utilizzeremo:

Trovate un posto tranquillo e confortevole dove potete sedervi, preferibilmente con un supporto per la schiena. Vogliamo rimuovere le distrazioni inutili. Semplicemente sedetevi e rilassatevi da qualche parte dove potrete chiudere gli occhi per venti minuti, senza interruzioni. Una volta che vi siete sistemati, chiudete gli occhi. Noterete i vostri pensieri, fiumi di pensieri. Va bene così. Semplicemente osservateli, senza curarvi di essi. Dopo circa un minuto, introducete gentilmente il pensiero …I AM e cominciate a ripeterlo con facilità e senza sforzo nella vostra mente. Se la vostra mente vaga in altri pensieri, vi renderete conto che questo è accaduto. Non vi preoccupate. E’ naturale. Quando vi rendete conto che non state ripetendo il mantra, ritornate a pensarlo con gentilezza. Questo è tutto quello che dovete fare. Ripetere semplicemente il mantra silenziosamente dentro di voi. Quando vi rendete conto che non lo state pensando, ritornate ad esso. L’obiettivo non è di restare su di esso. La meta è di seguire la procedura semplice di pensare al mantra, perderlo, e ritornare ad esso quando ci accorgiamo di averlo perso. Non resistete se il mantra tende a diventare meno distinto. Pensare al mantra non deve essere con una chiara pronuncia. I AM  può essere sperimentato a vari livelli nella vostra mente e nel sistema nervoso. Quando ritornate al mantra, tornate ad un livello che sia confortevole, non sforzatevi di avere una pronuncia chiara o sfocata. Applicate questa procedura per venti minuti e poi, con gli occhi chiusi, prendetevi alcuni minuti di riposo prima di alzarvi. Questa pratica deve essere effettuata  due volte al giorno, prima che iniziate la giornata e prima di iniziare le attività serali. E’ meglio farla prima dei pasti, poiché la digestione può interferire con il processo della meditazione. Impegnatevi con voi stessi a praticarla per alcuni mesi. Datele il tempo di funzionare. Rimarrete meravigliati dei risultati e quindi vorrete proseguire per ottenere ancora di più.

Per ora è abbastanza.

Nelle prossime lezioni approfondiremo il processo e le conseguenze della meditazione. Quindi inizieremo ad operare su di un’altra abilità naturale che abbiamo, la nostra capacità di utilizzare il respiro per muovere il silenzio in noi con una estasi senza fine.


Il guru è in te.

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